ENCANTADA Post-Porno International Video Art Festival
1 aprile 2023
yag/garage
pescara
ENCANTADA Post-Porno International Video Art Festival
Immaginari bizzarri nell’era delle identità fluide.
A cura di Piero Deggiovanni
In un’epoca di gravissime limitazioni delle libertà individuali e di riduzione dei diritti garantiti dalla Costituzione a mera concessione governativa, il festival di video arte vuole esplorare la continuità storica e la coscienza attuale relative a una delle libertà più intime e al contempo più politiche di cui sia ancora concesso discutere, ovvero, la sessualità e i comportamenti ad essa correlati.
Le libertà personali non vanno teorizzate ma praticate, e ciò è possibile solo dopo una formazione, una educazione alla libertà, in grado di svelare le strumentalizzazioni politiche di concetti come tolleranza e inclusione spesso usate in modo ipocrita ad esclusivo vantaggio di alcune categorie sociali, da una pseudo sinistra vocata al transumanesimo, ovvero, alla negazione delle differenze e foriera di una ambigua fluidità identitaria imposta, che nega anziché favorire, il principio di individuazione e i diritti all’autodeterminazione sessuale. La diversità, al contrario, è ricchezza e per questo in realtà fa paura e viene combattuta da chi ci vorrebbe automi asessuati, omologati e privi di identità personale. Rieducarsi alla libertà significa liberarsi dai recinti ideologici usati come fortini difensivi rispetto al sociale, recuperando la sfera intima e la propria storia personale, autonoma, biografica, unica, in conflitto con l’omologazione dei costumi.
Torna utile a questo scopo ricordare il pensiero di Herbert Marcuse espresso nel suo libro Eros e Civiltà [1955, 1966] in cui, unendo Freud e Marx, evidenziava la stretta correlazione tra psicologia e politica sostenendo la necessità di de-ideologizzare il sesso e la sessualità, al fine di tutelare il pluralismo identitario senza creare ulteriori conflitti i quali inevitabilmente sarebbero stati strumentalizzati dall’Establishment al fine di raggiungere il loro vero scopo ultimo, ovvero, il controllo biopolitico sulle vite e le scelte comportamentali delle persone trasformate in merce. Il pluralismo identitario va difeso e salvaguardato, ma non con atteggiamenti rivolti all’odio e al disprezzo dei paradigmi biologici di partenza, arrivando perfino a negarli o giungendo alla manipolazione delle coscienze in formazione. Un processo di vera liberazione coglie la singolarità psicologica di ognuno di noi, la rispetta e la nutre, difendendola dall’omologazione culturale e dall’ideologia propalata da cliches standardizzati, mercificati e alienati come, dagli anni Sessanta in poi, i vari movimenti di liberazione sessuale femministi e gay hanno teorizzato e praticato con l’antagonismo militante.
La proiezione è introdotta da un prologo immaginifico legato al costume sessuale degli anni Sessanta e Settanta con frammenti e opere di Federico Fellini, Luis Buñuel, Carolee Schneemann e Valie Export. Proseguirà con una panoramica sulle attuali produzioni audiovisive internazionali che illustrerà gli immaginari e gli enunciati politici, sebbene espressi in forma metaforica, per opera di artisti internazionalmente riconosciuti: Alessandra Caccia, Chocolate Remix, Giulia Costantini, Silvia De Gennaro, Santiago Echeverry, Anne Hirsch, Francesca Lolli, Sara Lorusso, MRZB, Nicolas Provost, Pipilotti Rist, Saul Saguatti, Donato Sansone, Venus Soberanes, Cosimo Terlizzi.