Due soli al crepuscolo
Oct
19
to Nov 19

Due soli al crepuscolo


Due soli al crepuscolo

Un progetto corale e site-specific, raccontato da un testo di Andrea Bardi, che vede la partecipazione di quattro artisti: Daniele Caggiano, Sebastián Contreras, Devin Kovach e Giorgia Mascitti.

Due soli al crepuscolo offre una riflessione contemporanea radicata nella tradizione locale, trasformando lo spazio espositivo in un ambiente completamente nuovo, dove l’interno si trasforma in esterno.

L’installazione protagonista richiama la tipica giostra delle feste di paese, simbolo di movimento e circolarità. Gli artisti esplorano l’idea di Luna Park, un ambiente al contempo giocoso e malinconico. Mascitti, Kovach e Caggiano intrecciano le loro opere con la struttura creata da Contreras, che evoca una giostra tradizionale. I visitatori vengono accolti in un ambiente surreale che li invita a riflettere su un mondo a parte, come quello del Luna Park, spesso considerato come uno spazio ambiguo, sospeso tra divertimento e malinconia.

Durante l’inaugurazione, vengono distribuiti biglietti d’ingresso disegnati dagli artisti stessi, per richiamare il rituale dell’ingresso alle giostre tradizionali.


Inaugurazione: 19 ottobre 2024, ore 18.00
YAG/garage, Pescara

Orari: venerdì e sabato 16.00 - 19.00
Per ulteriori informazioni e per organizzare visite guidate, si prega di contattare:

YAG/garage
Tel: +39 0857951672
Mail: info@yag-garage.it

 
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Pierluigi Antonucci | Alla luce della pittura
Jun
22
to Jul 20

Pierluigi Antonucci | Alla luce della pittura

La mostra si compone di oltre sessanta piccole tele ad olio di una pittura lenta, provinciale e di paesaggio. Pierluigi Antonucci riproduce sulla tela le sensazioni e le percezioni visive che il paesaggio, naturale o familiare, gli comunica nelle varie ore del giorno ed in particolari condizioni di luce.

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La Fotografia, un doppiofondo del vissuto
May
4
to Jun 8

La Fotografia, un doppiofondo del vissuto

La Fotografia, un doppiofondo del vissuto

a cura di Paolo Dell’Elce

Giada Ciarcelluti

Lorenza D’Orazio

Marine Hovakimyan

Aram Kirakosyan

Mariam Mkheyan

Alessandro Nanni

Iacopo Pasqui

Romina Patiño

Maria Pavlovskaya

Evgenia Tolstykh

La vicenda umana tratta da sempre archetipi, ormai logori, che hanno lo scopo di rassicurare, ma l'arte sappiamo che non ha mai una forma rassicurante e i linguaggi artistici sono aperti a possibilità sconosciute da cui lasciarsi sorprendere, la tendenza, invece, è quella di imbrigliare i linguaggi e chiuderli nei significati conosciuti e riconosciuti per convenzione, espressi e codificati una volta per tutte senza nessuna volontà di interrompere il circolo vizioso della rappresentazione. L'uomo, prigioniero della propria autoreferenzialità, continua a "raccontarsi" anziché aprirsi alla contemplazione e all'ascolto della forma, delle entità che si appresentano e manifestano. Il monolite di 2001 Odissea nello Spazio ad un certo punto irrompe all'attenzione del vivente e da quel momento qualcosa accade. Attraverso il lavoro di giovani autori che vivono la suggestione e sentono il peso e le responsabilità di uno sguardo che viene da lontano, un'eredità ancestrale che ha sfidato il tempo ed è sopravvissuto alle mode, possiamo intravedere e riconoscere una lontana impronta comune, un'inquietante connotazione della specie umana che dovrebbe far riflettere sulle dinamiche della nostra "evoluzione".

La mostra propone opere fotografiche di grande intensità e concentrazione visiva che restituiscono una dimensione particolarmente significativa e commossa del vissuto umano nei suoi aspetti più delicati ma anche più crudi, cercando di andare oltre l’evidenza dell’immagine e stabilendo connessioni più profonde, analogie e differenze, all’interno di un percorso espositivo che coinvolge oggetto estetico e spazio dove l’essere umano (e il mondo che lo comprende), nella sua espressione figurativa, costituisce l’entità discriminante tra le categorie di "vero" e "non vero", "presenza" e "assenza", "visibile" e "invisibile" e nelle contraddizioni consustanziali alla sua esistenza arriva a suggerire l’idea di un luogo altro, celato sotto la superficie apparentemente familiare della quotidianità: un "doppiofondo del vissuto" – l’espressione è di Maurice Merleau-Ponty – che traspare e prende forma e senso proprio nella Fotografia come linguaggio e indice visibile dell’invisibile; testimone del tempo della luce che dona rilievo e complessità alla vita di ogni uomo.[...]

Come restituire senso e fiducia ad attività umane che hanno perso ogni contatto con la concretezza del mondo intorno a noi? Un mondo che percepiamo "virtuale", smaterializzato, che fa sempre più fatica a inverarsi e a tornare praticabile e vivibile. Ascoltando i più giovani emerge nelle loro richieste una fame di verità commovente. E questa necessità fa ben sperare. Quando si è giovani non ci si accontenta di soluzioni preconfezionate e si vuole esperire ogni cosa nella pienezza della propria soggettività. Ognuno degli autori in mostra ha scelto la Fotografia per amplificare la propria percezione e conoscenza e soddisfare questa fame di verità e di presenza attingendo ad un linguaggio della latenza che sostanzialmente, anche dopo la rivoluzione della tecnologia digitale, resta pur sempre la Fotografia (il negativo fotografico, ma anche il sensore digitale, trattiene latente dopo lo scatto dell’otturatore della fotocamera un’immagine invisibile che dovrà successivamente essere rivelata chimicamente o per mezzo dei software nel caso di un’immagine digitale). [...]

Pensando ad ognuno di questi autori, giovani e meno giovani, ai loro sogni, alle loro aspettative artistiche e professionali, a come si sono ritrovati in queste loro immagini, mi sono accorto di quanto questi 'ragazzi' in fondo siano simili; e capisco che ciò che li accomuna è proprio la ricerca di una verità e una bellezza che corrispondono alla loro forma più intima, alle belle persone che incarnano. Qualcuno tra loro è già molto avanti e la sua strada è ben delineata, qualcun altro ha appena iniziato il percorso e sta ancora sondando il terreno, ma tutti hanno un profondo rispetto per il linguaggio con cui si stanno confrontando e sono consapevoli dell’importanza che esso riveste per acquisire conoscenza e restituire quella veridicità di cui oggi soprattutto i più giovani hanno un grande bisogno. Da parte mia posso confermare che quello che ho letto e ravvisato nelle loro fotografie corrisponde esattamente a quello che vedo nei loro occhi: uno scintillio di genuinità che io chiamo il vero umano, una pura qualità esistenziale, un fondamento di autenticità che emerge e si compie nell’aderenza consustanziale del vivente con il vissuto e a cui non si può più rinunciare quando lo si scorge sui volti delle persone e se ne è toccati.

(Da: La Fotografia, un doppiofondo del vissuto, di Paolo Dell’Elce)

 
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YAG/garage International | Turchia
Nov
25
to Dec 23

YAG/garage International | Turchia

Dopo gli appuntamenti espositivi con autori emergenti di Africa, Stati Uniti e Cile, la YAG/garage, tramite la collaborazione con l’Elgiz Museum di Istanbul, focalizza la sua attenzione sulla Turchia. 15 autori per una mostra virtuale caratterizzata da una produzione artistica dal forte taglio economico e sociale.

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FASHION - Tra moda e arte contemporanea
Oct
7
to Oct 8

FASHION - Tra moda e arte contemporanea

Fashion | tra moda e arte contemporanea

a cura di Rita CAPUNI, Ivan D’ALBERTO e Daniele PICCIRILLI

Con FASHION la YAG/garage propone, in occasione della XIX Giornata del Contemporaneo AMACI, un approfondimento sul rapporto tra moda e arte contemporanea mettendo a confronto il lavoro di sette creativi di ultima e ultimissima generazione.

L’appuntamento, a cura di Rita CAPUNI, Ivan D’ALBERTO e Daniele PICCIRILLI, vede il coinvolgimento degli stilisti Andrea CLEMENTI, Giulia MEZZA e Saverio NOTARI e degli artisti Valeria CIARDULLI, Alessandra CONDELLO, Andrea CROCE e Michela ZEPPETELLA.

I primi tre, secondo la logica della classica sfilata di moda, presenteranno due abiti ognuno, capi ispirati da opere, tecniche e esperienze estetiche appartenenti alle arti visive.

Andrea CROCE, invece, presenterà una proposta a metà tra la sfilata di moda, la performance e il tableau  vivant, Alessandra CONDELLO tre video-sfilate dove modelli e abiti sono il risultato dell’intelligenza artificiale e, infine, Valeria CIARDULLI e Michela ZEPPETELLA un tableau vivant corale, ispirato al progetto Madame Lumiere, che vedrà il coinvolgimento di alcuni studenti del Liceo Artistico Musicale e Coreutico “MiBe” di Pescara, coordinati dalla docente Silvia Pennese.   

Il motivo per cui la YAG/garage ha deciso di proporre al suo pubblico un simile appuntamento è perché oggi le maison italiane continuano a gravitare intorno ai grandi colossi del fashion style, mentre per i giovani e i giovanissimi creativi è sempre molto difficile farsi spazio e farsi notare in un settore che ha, invece, un forte bisogno di idee nuove. Se poi si cerca il sodalizio tra arte e moda, per i giovani le possibilità di esprimersi si riducono ulteriormente.

FASHION | tra moda e arte contemporanea diventa così un’occasione per i giovani creativi e la YAG/garage un punto d’incontro tra due mondi che sono costantemente in dialogo tra loro.

Negli ultimi dieci anni, l’arte è diventata sempre più fashion. I due mondi traggono l’uno ispirazione dall’altro in un connubio di stili, gusti e tendenze. Così, mentre aumenta l’influenza della nostalgia degli anni ’80 e '90, la collaborazione tra arte e fashion si fa sempre più importante e rilancia i due settori in un’industria contemporanea che richiede sempre nuovi impulsi creativi e nuovi itinerari da percorrere.

Diversi gli elementi artistici emersi nelle collezioni dei brand, grazie soprattutto alle collaborazioni con artisti di fama mondiale e non solo. Tutti, dai brand di fascia alta ai colossi dello sport, sono saltati a bordo di questo trend per capitalizzare un movimento autentico e altamente stimolante. Tra gli esempi più celebri di sinergia tra il mondo dell’arte e quello del fashion vi è quello di Gianni Versace. Lo stilista vantava collaborazioni con i maggiori artisti contemporanei: da Pomodoro a Veronesi, solo per citarne alcuni. Collaborazioni non episodiche, ma rapporti sempre durevoli nel tempo.

Quando il mondo dell’arte incontra la moda, si sancisce un connubio di forme, colori, geometrie che dialogano tra di loro. Una contaminazione continua tra due essenze, due filosofie dove artisti, pittori, scultori, architetti incrociano stilisti e fashion designer per intraprendere nuovi percorsi di ispirazione. Le collezioni diventano opere d’arte attraverso gli occhi di grandi artisti internazionali, i quali sono spesso chiamati dalle maison dell’alta moda per disegnare abiti e accessori per speciali collezioni-capsule limited edition.

Obiettivo?

Creare piccole opere d’arte destinate a diventare icone di design da indossare ogni giorno. Ma è nelle piccole botteghe domestiche, negli scantinati dei palazzi popolari delle periferie italiane che giovani creativi danno vita a vere e proprie opere d’arte da indossare. Ma il problema più grande rimane: la visibilità; avere la possibilità di farsi notare e conoscere. 

La biografia degli artisti selezionati, i disegni e le foto degli abiti esposti in galleria saranno pubblicati sul nuovo catalogo generale 2023 della YAG/garage che sarà presentato nel mese di luglio del 2024.

  

informazioni

 

Per qualsiasi chiarimento scrivere a yag.pescara@gmail.com (oggetto della mail: FASHION)

 
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Focus on PHOTOGRAPHY - Giovane fotografia italiana
Sep
23
to Oct 8

Focus on PHOTOGRAPHY - Giovane fotografia italiana

Focus on PHOTOGRAPHY | la giovane fotografia italiana

 

Sabato 23 settembre, alle h. 18.00, presso la YAG/garage di Pescara, in via Caravaggio n. 125, sarà inaugurata la mostra Focus on PHOTOGRAPHY | la giovane fotografia italiana.

Con Focus on PHOTOGRAPHY | la giovane fotografia italiana la YAG/garage di Pescara, ripartendo dai dati oggettivi forniti dalla disamina affrontata, vuole, attraverso il coinvolgimento di giovani artisti, giovani curatori e giovani collezionisti, proporre un approfondimento sulla produzione fotografica di autori di ultima e ultimissima generazione. Il progetto si è concretizzato attraverso una call pubblica e una selezione che ha permesso a 20 giovani autori di poter esporre due opere della propria produzione.

Gli artisti selezionati sono: Aquilani Gianmarco, Astolfi Andrea, Avella Gianluca, Beta Sabina, Bonciani Elisa, Cantò Caterina, Ciccotosto Vladic, Cipollone Alessio, Condello Alessandra, Deri Gennifer, Equizi Valentina, Giovani Yoselin, Landi Roberta, Laghezza Francesca, Monaco Lisa, Piermartiri Andrea, Prota Bianca, Tarantino Nunzia, Vetuschi Luigi e Zallocco Elena.

Un’opera, a scelta dell’artista, entrerà a far parte della collezione permanente.

La biografia degli artisti selezionati e le opere esposte in galleria saranno pubblicate sul nuovo catalogo generale 2023 della YAG/garage che sarà presentato nel mese di luglio del 2024.

La fotografia, intesa come linguaggio contemporaneo, il cui sviluppo spesso avviene in maniera completa e trasversale nelle migliori scuole presenti sul territorio nazionale, sente l’urgenza di occupare gli spazi espositivi pubblici e privati di un’Italia che vediamo finalmente considerare questo linguaggio non più di serie B. 

Oggi la maggior parte dei giovani in un’età compresa fra i 16 e i 30 anni comunica principalmente attraverso fotografie e i social media manager sostituiscono post di sole parole con immagini accattivanti, servendosi di  applicazioni come Instagram, che solo in Italia conta oltre 9 milioni di utenti.

Prendendo atto dell’importanza e della posizione privilegiata che la fotografia è riuscita ad assumere in Italia, non sorprende come questa forma d’arte sia passata da esclusivo patrimonio storico-documentativo a linguaggio contemporaneo.

Molte le realtà culturali nazionali che si stanno allineando a quanto sta accadendo in altri Paesi europei come la Germania, che nel tempo ha saputo creare un sistema fotografia tracciando un trait d’union fra i macro punti fondamentali - scuole – musei – mercato – editoria  -, o l’Inghilterra dove, dopo la terza edizione della fiera Photo London, si annuncia l’apertura di un nuovo centro dedicato specificatamente alla fotografia sotto l’egida del Victoria and Albert Museum.

In questo panorama si inseriscono quindi, in maniera chiara e netta, le sempre maggiori adesioni al medium fotografico da parte di musei pubblici e privati, oltre che di fondazioni da tempo attive nella produzione artistica.

A questa “urgenza” ha implicitamente contribuito anche l’occhio attento dei collezionisti d’arte anche italiani, sempre più interessati alla fotografia, che offre una scelta più facile da un punto di vista economico e di investimento.

In un contesto internazionale in forte crescita, sostenuto anche dalle fiere parigine e londinesi o dalle case d’asta più importanti come Sotheby’s o Phillips, rinascono le aste di settore anche in Italia: Finarte, Bolaffi, Minerva Auctions su tutte, spesso con un focus sugli autori italiani.

Anche grazie a fiere come MIA Photo Fair o Arte Fiera a Bologna, con la sezione dedicata alla fotografia, i collezionisti di fotografia si fanno portavoce di un ruolo determinante nella scena culturale italiana.

In un contesto come questo il fotografo rivede le sue posizioni e il suo ruolo cercando di orientarsi maggiormente verso quella fotografia fine-art che strizza l’occhio agli spazi espositivi o al mercato dell’arte.

 

Per informazioni:

yag.pescara@gmail.com

 
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come BESTIE | umanità RELATIVA
Jun
16
to Jul 7

come BESTIE | umanità RELATIVA


come BESTIE | umanità RELATIVA

Francesco Andreozzi e Sara Zanin

A cura di Maila Buglioni e Ivan D’Alberto

L’Associazione culturale TRAleVOLTE è lieta di invitarvi venerdì 16 giugno 2023 alle ore 18:00 all’inaugurazione della doppia esposizione personale di Francesco Andreozzi e Sara Zanin dal titolo come BESTIE | umanità RELATIVA, a cura di Maila Buglioni e Ivan d’Alberto.

Il progetto espositivo nasce grazie alla collaborazione tra l’Associazione culturale TRAleVOLTE e la YAG/garage, galleria d’arte di Pescara, che prosegue anche per il 2023 con quest’unico appuntamento. Come BESTIE | umanità RELATIVA di Francesco Andreozzi e Sara Zanin è un invito a riflettere su quanto ancora di bestiale convive implicitamente nel nostro essere umani.

Entrambi gli artisti, ognuno attraverso le proprie peculiarità espressive e la propria ricerca artistica, pone l’osservatore difronte a situazioni semplicemente quotidiane ove inconsapevolezza, coralità, sospensione e bestialità sono le coordinate attraverso le quali è possibile interpretarle e, contemporaneamente, riconoscersi. Se i dipinti iperrealistici di Andreozzi rinviano a scene della vita ordinaria facendo il verso alla fotografia grazie ad un magistrale uso del pennello, Zanin richiama l’attenzione verso oggetti e scene svelandone un corposo ventaglio di peculiarità che vanno dal bestiale all’erotico.

In occasione del vernissage della mostra, Casale del Giglio, azienda vitivinicola, fondata nel 1967 da Dino Santarelli, offrirà una degustazione dei propri vini.

 

biografia

Francesco Andreozzi nasce a Roma il 13 maggio 1995. Cresce a Roma dove frequenta la scuola d'arte e in seguito studia per diventare fumettista. Durante gli anni del fumetto ha l'opportunità di studiare la teoria del disegno insieme a diverse tecniche di pittura tra cui acquerelli e pittura ad olio. L'inchiostro bianco e nero, caratteristico dei fumetti, lo vincola artisticamente e nel 2020 lo mette da parte per dedicarsi principalmente alla pittura ad olio. Nel 2020 si trasferisce a Berlino e nel 2021 fa ritorno a Roma, città dove attualmente vive e lavora.

Sara Zanin nasce nel 1992 a Conegliano (TV). Vive e lavora a Roma. Laureata in Design Industriale e Grafica d'Arte. Lavora, principalmente, la pittura, l’incisione e l‘installazione. Partendo dalla tematica dei DCA si è concentrata sul tema della Percezione e della sua costante distorsione, nel legame indissolubile tra Corpo e Anima. Ideatrice della “banana peel concept”, individua nella buccia di banana la testimonianza della presenza umana, un involucro che svela la parte “bestiale” dell’essere che arriva fino all’erotica.


Associazione culturale TRAleVOLTE

Piazza di Porta San Giovanni, 10 - 00185 Roma

opening venerdì 16 giugno 2023 h18:30-20:30

dal 16.06 al 07.07.2023

dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 19.00

info. tralevolte@gmail.com

 
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A Roma i sogni si realizzano ancora - Nicola Maria Martino
May
13
to Jun 23

A Roma i sogni si realizzano ancora - Nicola Maria Martino


A Roma i sogni si realizzano ancora | Nicola Maria MARTINO

a cura di Ivan D’Alberto

 

Ripartendo da un aneddoto giovanile che cambiò totalmente la carriera di Nicola Maria Martino l’appuntamento espositivo è il risultato di un confronto tra due momenti ritenuti dalla critica tra i più importanti della sua ricerca artistica: le azioni concettuali-comportamentali dei primi anni ‘70 e il ritorno, nella seconda metà dello stesso decennio, a temi e tecniche appartenenti ad una pittura di matrice postmoderna. La mostra è arricchita dalla proiezione di una video-intervista inedita all’artista, realizzata da alcuni allievi del Liceo “MiBe” di Pescara (indirizzo Multimediale), diretti dal prof. Emilio Di Donato, e da alcune re-performance di Nicola Maria Martino realizzate da altri studenti dello stesso Liceo (indirizzo Arti Figurative), diretti da Rogo Teatro di Claudia Di Domenica ed Elena Mastracci in collaborazione con la prof.ssa Silvia Pennese.

Nicola Maria Martino è annoverato tra quegli artisti che per via della sua capacità visionaria è riuscito ad anticipare di gran lunga alcuni fenomeni culturali che hanno fortemente condizionato l’evoluzione della storia dell’arte. L’essere antesignano non sempre trova riscontri positivi immediati e alcuni protagonisti del passato lo hanno vissuto sulla propria pelle, rimanendo per diverso tempo in “ombra” e solo in periodi successivi riportati in “luce” e considerati “rivoluzionari”. La visionarietà a volte viene ritenuta un “errore di sistema”, questo accade quando entra in collisione con alcune decisioni che hanno lo scopo di caratterizzare precisi periodi storici. In questa tipologia di dinamica chi anticipa i tempi può essere visto come un “problema”: un elemento di “disturbo” che mette in discussione alcune scelte. Nicola Maria Martino potrebbe rappresentare proprio un “errore di sistema”, ma non per questo è stato posto in “ombra”, anzi, l’artista pugliese è riuscito a dribblare questi ambigui meccanismi collocandosi in una confort zone dove spesso trovano posto quelle figure ritenute “indipendenti”. Personaggi come Martino appaiono quindi molto affascinanti perché, oltre ad essere considerati un “corto circuito”, riportano il dibattito culturale alla dimensione dell’umano.

L’umanità è proprio uno dei temi che caratterizza la mostra a Roma i sogni si realizzano ancora. Tutto il progetto espositivo nasce, infatti, da un aneddoto giovanile che cambiò totalmente la carriera di questo artista, quando a conclusione dei suoi studi in Accademia, contro la volontà del padre, decise di rimanere nella capitale per seguire il suo sogno più grande: quello di diventare pittore. I primi periodi furono difficili tra alloggi di fortuna e poche lire in tasca, ma una sera, in occasione del suo compleanno, festeggiando in una osteria romana, accadde qualcosa di straordinario. Nonostante non potesse pagare la cena al suo unico invitato decise comunque di portarlo al ristorante, qui notò, seduto ad un tavolo, un signore solo. Nicola Maria Martino fece portare a quel tavolo una bottiglia di spumante in modo da coinvolgere ai festeggiamenti anche quell’uomo. Il gesto generoso si rivelò un vero e proprio colpo di fortuna; quell’uomo era una persona molto importante e quella stessa sera chiese a Martino di vedere un paio dei suoi quadri. Ma non fu tutto, quell’uomo chiese al giovane Martino una promessa: produrre per lui un lavoro al mese in modo da poterlo acquistare. Qualche tempo più tardi arrivò anche l’incarico come insegnante in un liceo artistico della capitale e la carriera di questo artista prese un’altra direzione. La vicenda si presenta assai romantica e oltre a dare il titolo alla mostra apre un focus su un periodo storico molto preciso, quando appunto a Roma i sogni si potevano realizzare ancora. Ciò che rende l’aneddoto davvero affascinante è quel desiderio, da parte dell’artista di essere protagonista del proprio presente, sfidando la sorte e lanciandosi in una avventura senza sapere come sarebbe andata a finire. Mai come in questo caso la fortuna ha aiutato un audace che ha voluto perseguire un suo grande desiderio. Tale atteggiamento ha sempre accompagnato la carriera di Nicola Maria Martino che fregandosene di tutto e di tutti ha sempre assecondato il suo intuito. E’ accaduto in diverse fasi della sua ricerca, ma tale approccio è spudoratamente espresso nella decade che accompagna gli anni ’70.

L’appuntamento espositivo è, infatti, il risultato di un confronto tra due momenti ritenuti dalla critica d’arte tra i più importanti della sua ricerca: le azioni concettuali-comportamentali dei primi anni ‘70 e il ritorno, nella seconda metà dello stesso decennio, a temi e tecniche appartenenti ad una pittura che potremmo definire di matrice postmoderna. Anticipando di gran lunga alcuni suoi colleghi, già sul finire degli anni ’60, realizza azioni come L’artista firma i muri (1969), Uscire dalla porta della critica (1970), Ombra d’artista (1971), Artista italiano in vendita (1972) e L’artista non siede mai in panchina (1973). Lavori che presentano Nicola Maria Martino con un look preciso, quello da dandy, e in situazioni paradossali, dove cinismo e ironia diventano la chiave di volta per descrivere la condizione dell’artista di quegli anni, immerso totalmente in quella “cultura poverista” tanto decantata da Germano Celant. Nicola Maria Martino segue alla lettera la lezione del teorico dell’Arte Povera (Flash Art n. 5, novembre – dicembre, 1967), l’artista è artista sempre, nella vita quotidiana, in quella di tutti i giorni. L’artista è prima di tutto un filosofo, non ha necessariamente bisogno di produrre un oggetto d’arte e il solo gesto o il solo atteggiamento può essere sufficiente a veicolare il proprio pensiero creativo. Nelle azioni comportamentali l’artista è opera d’arte, non c’è bisogno del fare artistico e le performance servono a comunicare messaggi precisi volti ad alimentare domande per suscitare nei fruitori delle risposte. La smaterializzazione dell’opera, miscelata al gusto dell’effimero, compone i tableau vivant di questo artista, il quale conferma quel desiderio di essere parte di un periodo storico incentrato totalmente sul qui ed ora. Nel 1974, nel pieno boom dell’esperienza concettuale, che inonda l’Italia e gran parte d’Europa, Martino cambia registro buttandosi sul recupero della pittura. La serie Colore Dolore (1976) nasce proprio in questo momento ed è sintomatica di quel desiderio di “ritorno” ad un medium visivo che in quegli anni viene dichiarato sostanzialmente “morto”. La scelta di Martino diventa quindi “dolorosa” perché recuperare un linguaggio ritenuto da gran parte del sistema desueto e poco rappresentativo di un determinato periodo richiede tanto impegno e in alcuni casi si presenta molto “amaro”. L’artista, invece, sente una forte spinta propulsiva nei confronti di questo medium, una spinta che diverrà inarrestabile e che lo accompagnerà sino ai giorni nostri. Parliamo di una produzione pittorica essenziale, dalle campiture terrose spesso realizzate su fogli a quadretti. Tali lavori mantengono un “gusto poverista”, sono il risultato di una ricerca estetica incentrata su temi filosofici universali che evitano l’espediente narrativo. L’abilità di Martino è proprio quella di traslare la visione poverista nel suo fare pittorico raggiungendo risultati che lo stesso Celant avrebbe potuto definire “primari”. Nicola Maria Martino persegue una metodologia “cleptomane” attraverso l’uso o meglio l’utilizzo improprio di materiali come i fogli di carta a quadretti strappati da un quadernone di scuola. Il lavoro si presenta “elementare”, recupera un fare artistico “essenziale”, dal sapore epifanico che propone una sintassi tonale originaria come se volesse ri-alfabetizzare alla pittura un pubblico ormai disabituato a tale linguaggio. L’uso di fogli a quadretti, che solitamente troviamo nella scuola elementare, attesta proprio un desiderio dell’artista di offrire un processo educativo volto alla riscoperta della pittura che, nel corso della seconda metà degli anni ’70, si presenta tutta mentale. L’aver anticipato di gran lunga l’esperienza della Transavanguardia (Flash Art n.92-93, ottobre – novembre, 1979) ha sicuramente offerto la possibilità a Martino di poter realizzare un altro sogno: smarcarsi da un sistema che lo avrebbe voluto allineato ad alcune necessità di mercato, per sentirsi, ancora una volta, protagonista della sua storia personale.


BIOGRAFIA

Nicola Maria Martino è nato a Lesina (FG) nel 1946, vive e lavora a Ripa Teatina (CH). Si trasferisce con la famiglia a Como dove studia per due anni al Liceo scientifico e poi si iscrive all’Istituto tecnico. Presa la maturità artistica per poter accedere all’Accademia di Belle Arti, nel 1965 si trasferisce a Roma. Qui studia un anno Scenografia per poi cambiare percorso di studi e iscriversi a Decorazione; si forma con Sante Monachesi (nel 1968 firma il manifesto AGRÀ) di cui diventa discepolo e amico. Nel 1970 si laurea con una tesi (il relatore è Maurizio Calvesi) sul concetto di cancellatura per teorizzare la necessaria tabula rasa che uno studente deve eseguire nei confronti dell’apprendistato accademico. Nel 1972 è nominato assistente a Roma e nel 1984 titolare della cattedra di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Torino. Dal 1993 al 2010 è Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Sassari, successivamente è Commissario con funzioni di Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Torino. Dal 2018 è Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Foggia. La sua partecipazione attiva sulla scena artistica comincia nei primi anni Settanta, durante i quali realizza interventi e azioni concettuali-comportamentali – tra i suoi compagni di strada, in questo periodo, ci sono Mimmo Germanà e Gino De Dominicis – la cui logica è quella di scardinare il sistema precostituito e di depurare il mondo dell’arte dai batteri del mercato. A metà decennio abbandona i procedimenti analitici e la smaterializzazione del concettualismo, anticipando temi e tecniche del ritorno alla pittura nell’ambito del postmoderno. A questo periodo appartengono la serie dei reggiseni (1974) e Colore Dolore (1976) che è, per l’artista, il manifesto di una riapparizione, di una comparsa, di un ritorno nostalgico ai labirinti della pittura: «Lo stupore è tanto nel pensare che uomini ancora dipingono quadri», suggerisce l’artista in un testo di poetica.

Dal 1976 si dedica completamente alla pratica della pittura come ricerca di una mitologia nel senso di memoria universale e personale che si definisce in una espressività contenuta, solare e insieme umbratile, dispiegata in ampie distese cromatiche percorse da segni e figure liriche e inquiete, citazioni elaborate intellettualmente con rimandi a de Chirico, Chagall, Kandinskij, Licini. Nel 1980 Cesare Vivaldi lo segnala sul Bolaffi e lo presenta alla Galleria NRA di Parigi. Nello stesso anno è invitato alla Biennale di Venezia e da questo momento si contano numerose le partecipazioni dell’artista a collettive e personali in Italia e all’estero. Nelle opere di questo periodo si rivela una maturità artistica piena e consapevole espressa da un linguaggio pittorico sensibile e originale che ne fa uno dei protagonisti di quella rinascita della pittura che caratterizza il decennio. Dalla metà degli anni ’80 la pittura di Martino dall’affabulazione emozionata si decanta in termini di sintesi luminosa e spaziale, in termini di un’intensa, sensibile essenzialità̀ espressa in un blu profondo e simbolico. Dopo le tappe più significative della sua pittura rappresentate da Illusioni folli, Nemesis, Panta rei e Grande mare, l’artista passa ai cicli Ferdinandea e Isole (opere silenziose, pervase da malinconia, più riflessive) con un linguaggio in bilico tra astrazione e figurazione che culmina nei piani frammentati e slittanti di Modernissimo. Il ciclo iniziato nel 1997 è costituito da piccole tele dove Martino ritrova una dimensione più intima, sempre intensamente mediterranea, come la memoria di quelle incantate apparizioni di Ritorno a casa del 1993 che sfocia nell’equilibrio di campi cromatici luminosi e intensi, intessuti di incidenti poetici e tracce di vissuto degli ultimi lavori. Nel suo lungo itinerario intellettuale Martino ha esposto in numerose gallerie in Italia e all’estero e sue opere sono presenti in prestigiose collezioni internazionali. Di lui hanno scritto, tra gli altri, Luca Beatrice, Antonio Bisaccia, Cecilia Casorati, Maurizio Coccia, Guido Curto, Franco Fanelli, Giuseppe Gatt, Guglielmo Gigliotti, Giovanni Iovane, Filiberto Menna, Italo Mussa, Massimo Onofri, Ida Panicelli, Giancarlo Politi, Lucia Spadano, Cesare Vivaldi, Antonello Tolve e Ivan D’Alberto.


YAG/garage, via Caravaggio, 125 - Pescara (PE)

opening 13 maggio 2023 h. 18.00 – 21.00

dal 13.05 al 23.06.2023

dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 19.00

info. yag.pescara@gmail.com

 
 
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TRAME - ANDREA CLEMENTI
Apr
19
to May 4

TRAME - ANDREA CLEMENTI

  • Studio Zecchillo ex Studio Piero Manzoni (map)
  • Google Calendar ICS

TRAME | Andrea Clementi

a cura di Ivan D’Alberto

TRAME è il titolo della mostra del giovane artista Andrea Clementi organizzata dalla YAG/garage, galleria d’arte di Pescara, presso lo Studio Zecchillo ex Studio Piero Manzoni di Milano. L’appuntamento sarà inaugurato il 19 aprile, dalle 15.00 alle 19.00, e sarà preceduto da un talk che si terrà presso l’Accademia di Belle Arti di Brera dalle 12.00 alle 13.30. Al talk parteciperanno oltre che l’artista, anche Ivan D’Alberto, curatore della mostra nonché direttore della YAG/garage, Sergio Nannicola, docente di Decorazione in Accademia e Francesco Pozzi, giornalista della Rivista Segno.

L’esposizione è il risultato di una collaborazione tra la YAG/garage, l’Accademia di Belle Arti di Brera e lo Studio Zecchillo ex Studio Piero Manzoni.

Andrea Clementi presenterà un lavoro site-specific che prenderà corpo nel corso del periodo della mostra. L’opening sarà caratterizzato da due momenti performativi (uno alle 16.00 e uno alle 18.00) e le azioni si ripeteranno anche nei giorni a seguire (fino al 3 maggio, giorno che precede la chiusura della mostra). L’obiettivo è di dare vita ad un’opera “dinamica” che si evolverà e si trasformerà nel tempo “crescendo” e occupando sempre più lo spazio espositivo.

Il lavoro di Andrea Clementi si pone a metà tra un fare artistico di matrice “artigianale”, secondo quell’idea romantica dell’uomo faber (ovvero l’uomo come artefice, capace di creare, costruire, trasformare l’ambiente e la realtà in cui vive) e un carattere plesiomorfo che rimanda a quel “disegno” originario, ancestrale, a cui ogni individuo è legato.

Le trame realizzate attraverso l’intreccio di corde sono la metafora di quelle dinamiche relazionali che ogni persona alimenta nel suo vivere quotidiano; un meccanismo che accompagna per tutta l’esistenza. Sono “disegni” dallo sviluppo circolare i quali, oltre a richiamare il legame che ogni individuo ha con il cosmo, presentano una ricchezza di simbologie perché indicano l’unità tra il singolo e il tutto e la connessione tra ciò che sta al “centro” e ciò che è “periferico”. Andrea Clementi, prendendo spunto dalle filosofie orientali, recupera forme primarie, realizzando grandi installazioni ambientali in cui vi è rappresentato il cosmo con al centro l’uomo/artista: elemento perno su cui gravita il tutto. Il suo fare attento e meticoloso alimenta, nella realizzazione delle trame, una sorta di processo creativo ipnotico che non appartiene solo al suo creatore ma coinvolge lo stesso spettatore che si trova “invischiato” e “intrappolato” nelle pratiche “manuali” messe in atto dall’artista. Nei momenti performativi autore e pubblico entrano in contatto diretto tra loro perché si sentono parte dello stesso universo: l’energia sprigionata dai “mandala” di Andrea Clementi attivano una connessione tra mondo interiore e mondo esterno. Il processo creativo nasce con l’artista e “avvolge” colui che lo segue e lo osserva nel suo fare artigianale.


Studio Zecchillo ex Studio Piero Manzoni, Milano
opening 19 aprile h. 15.00 - 19.00
dal 19.04 al 4.05.2023
visite su appuntamento:
yag.pescara@gmail.com
mob. 347 9784833


 
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IMPURO I SOSTARE NELL'INSOLUTO
Apr
15
to Apr 30

IMPURO I SOSTARE NELL'INSOLUTO


IMPURO | SOSTARE NELL’INSOLUTO

A cura di Collettivo 1|10

Promosso da Associazione C.A.P.P.A. In collaborazione con YAG/garage

Il Collettivo 1|10 chiude la seconda edizione di Art Curator, corso dedicato alla formazione di Curatori d’Arte Contemporanea, promosso da Associazione C.A.P.P.A. nella Galleria YAG/garage di Pescara, presentando il proprio progetto corale IMPURO | sostare nell’insoluto.

Il gruppo di curatori riunito sotto il nome Collettivo 1|10, è composto da Giada Ciarcelluti, Denise Cicconetti, Daniela D’Andreamatteo, Simona De Iuliis, Chiara Di Carlo, Benedetta Luciani, Maria Maffei, Gaia Monopoli, Simone Marsibilio, Francesca Perniola.

Il collettivo ha concentrato la sua attenzione intorno al tema dell’impuro come compresenza, volontà ed obbligo a trascendere il dialogo con sé stessi. IMPURO è tensione asimmetrica, forzatura e perdita di nitidezza dei propri confini. Viene indagata, quindi, la dimensione dell'insoluto come condizione di incertezza, di ambiguità e di incompletezza, per la quale diviene significativa l’interazione del pubblico come anima collante dei processi trasformativi in atto.

Il titolo della mostra IMPURO, caratterizzata dalla mescolanza di elementi eterogenei, dirige l’interesse verso l’osservazione di una dinamica relazionale nata all’interno del Collettivo. Elementi eterogenei entrati in contatto tra loro nello spazio condiviso e a cui è stato chiesto di uscire dai propri confini per mescolarsi gli uni agli altri. Successivamente si è sentita la necessità di sostare nella dimensione dell’impurezza, nel non risolversi preferendo di sottoporsi ad uno sforzo spingendosi oltre i limiti dell’ordinario. Questo sforzo è stato affrontato inserendo all’interno della Yag/garage un insieme di Artisti che porta la propria riflessione sul tema proposto, ne deriva una visione multisfaccettata ma non di meno autentica. Una forma di racconto che, grazie all’interazione dei curatori e del pubblico durante l’inaugurazione, porterà a riflettere su come le diversità accomunano i pensieri rendendoli reali.

Gli artisti presenti sono Franz Cardone, Elena Cilli, Giuseppe Colangelo, Collettivo Contempostranea, Sara Dias, Jay D. Facchinetti, Alessia Iacovozzi, Davide Sammarchi.

Durante l’inaugurazione l’Artista Compositore Davide Sammarchi sarà presente per una performance che si legherà al percorso della mostra, durante i giorni di mostra la sua composizione sarà riprodotta in loop negli orari di apertura. Contemporaneamente, durante il vernissage, l’Artista Sara Dias dalle ore 18.00 presenterà la sua performance, interattiva con il pubblico, dal titolo “Problema di superficie”. Il Collettivo Contempostranea sarà presente durante l’evento con una sua azione performativa dal nome “Tra il dire e il fare Osare”, saranno presenti Elena Cilli, Alessia Iacovozzi, Franz Cardone, Jailson D. Facchinetti e Giuseppe Colangelo con le loro opere scelte.

Il progetto ha il patrocinio del Comune di Pescara, Assessorato alla Cultura e il Liceo Artistico Musicale Coreutico Misticoni Bellisario di Pescara.


INFO

IMPURO | sostare nell’insoluto

15 - 30 Aprile 2023

YAG/garage Galleria d’Arte Via Caravaggio 125, Pescara

Inaugurazione

Sabato 15 Aprile, ore 17:30

yag.pescara@gmail.com

cappa.artecontemporanea@gmail.com

tel. +39 3479558158

Orari

lunedì/venerdì dalle ore 16.00 alle ore 19.00

sabato su appuntamento

Ingresso libero


 
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ENCANTADA - Post-Porno International Video Art Festival
Apr
1
6:30 PM18:30

ENCANTADA - Post-Porno International Video Art Festival


ENCANTADA - Post-Porno International Video Art Festival


Immaginari bizzarri nell’era delle identità fluide.

a cura di Piero Deggiovanni

In un’epoca di gravissime limitazioni delle libertà individuali e di riduzione dei diritti garantiti dalla Costituzione a mera concessione governativa, il festival di video arte vuole esplorare la continuità storica e la coscienza attuale relative a una delle libertà più intime e al contempo più politiche di cui sia ancora concesso discutere, ovvero, la sessualità e i comportamenti ad essa correlati.

Le libertà personali non vanno teorizzate ma praticate, e ciò è possibile solo dopo una formazione, una educazione alla libertà, in grado di svelare le strumentalizzazioni politiche di concetti come tolleranza e inclusione spesso usate in modo ipocrita ad esclusivo vantaggio di alcune categorie sociali, da una pseudo sinistra vocata al transumanesimo, ovvero, alla negazione delle differenze e foriera di una ambigua fluidità identitaria imposta, che nega anziché favorire, il principio di individuazione e i diritti all’autodeterminazione sessuale. La diversità, al contrario, è ricchezza e per questo in realtà fa paura e viene combattuta da chi ci vorrebbe automi asessuati, omologati e privi di identità personale. Rieducarsi alla libertà significa liberarsi dai recinti ideologici usati come fortini difensivi rispetto al sociale, recuperando la sfera intima e la propria storia personale, autonoma, biografica, unica, in conflitto con l’omologazione dei costumi.

Torna utile a questo scopo ricordare il pensiero di Herbert Marcuse espresso nel suo libro Eros e Civiltà [1955, 1966] in cui, unendo Freud e Marx, evidenziava la stretta correlazione tra psicologia e politica sostenendo la necessità di de-ideologizzare il sesso e la sessualità, al fine di tutelare il pluralismo identitario senza creare ulteriori conflitti i quali inevitabilmente sarebbero stati strumentalizzati dall’Establishment al fine di raggiungere il loro vero scopo ultimo, ovvero, il controllo biopolitico sulle vite e le scelte comportamentali delle persone trasformate in merce. Il pluralismo identitario va difeso e salvaguardato, ma non con atteggiamenti rivolti all’odio e al disprezzo dei paradigmi biologici di partenza, arrivando perfino a negarli o giungendo alla manipolazione delle coscienze in formazione. Un processo di vera liberazione coglie la singolarità psicologica di ognuno di noi, la rispetta e la nutre, difendendola dall’omologazione culturale e dall’ideologia propalata da cliches standardizzati, mercificati e alienati come, dagli anni Sessanta in poi, i vari movimenti di liberazione sessuale femministi e gay hanno teorizzato e praticato con l’antagonismo militante.
La proiezione è introdotta da un prologo immaginifico legato al costume sessuale degli anni Sessanta e Settanta con frammenti e opere di Federico Fellini, Luis Buñuel, Carolee Schneemann e Valie Export. Proseguirà con una panoramica sulle attuali produzioni audiovisive internazionali che illustrerà gli immaginari e gli enunciati politici, sebbene espressi in forma metaforica, per opera di artisti internazionalmente riconosciuti: Alessandra Caccia, Chocolate Remix, Giulia Costantini, Silvia De Gennaro, Santiago Echeverry, Anne Hirsch, Francesca Lolli, Sara Lorusso, MRZB, Nicolas Provost, Pipilotti Rist, Saul Saguatti, Donato Sansone, Venus Soberanes, Cosimo Terlizzi.

 
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Focus on PAINTING | La giovane pittura italiana
Mar
11
to Apr 4

Focus on PAINTING | La giovane pittura italiana


Le ultime fiere d’arte contemporanea nazionali e straniere confermano un forte ritorno alla pittura da parte dei giovani e giovanissimi artisti. Ad esempio l’edizione 2021 di LISTE Art Fair Basel, dedicata alle nuove generazioni di artisti e gallerie che scommettono su di loro ha evidenziato, soprattutto per la sezione solo Projects un grande ritorno a questo linguaggio artistico: da sempre Liste si è caratterizzata per progetti innovativi, ma anche piuttosto sperimentali e non semplici da immaginare all’interno delle case dei collezionisti, eppure, l’ultima edizione ha mostrato un forte cambio di rotta. Stesso discorso per l’edizione 2022 dell’Arte Fiera di Bologna, del MIART di Milano e di ARTISSIMA di Torino con una presenza massiccia di giovani pittori. Nel 2022 Arte Fiera Verona da dimostrato che i giovani artisti di oggi sono tornati alla pittura. Spesso figurativa. Su 140 stand allestiti dalle gallerie nazionali e internazionali che hanno partecipano all’evento era presente tantissima pittura. Anche a Londra, dove negli stessi giorni di Arte Verona era in scena la Frieze Week, c’era la stessa situazione. Contestualmente basti guardare anche ai lotti delle aste che Christie’s e Sotheby’s per notare tanta pittura, bene o male figurativa.

Ed è proprio questa tendenza – riscontrabile sia a livello internazionale che nazionale – che suggerisce di analizzare il fenomeno aldilà del pur plausibile andirivieni di mode e correnti. Quel che emerge è un sentimento diffuso di (eterno) ritorno alla pittura, la quale si riscopre il principale canale di lettura e trascrizione del presente. Sarà forse per l’immediatezza con cui si presenta all’osservatore o al grado di introspezione e visionarietà che garantisce al creatore, ma la pittura pare incarnare in modo prediletto i segreti ma intensi fremiti del reale. Quel che si nota, addentrandosi maggiormente nei meandri contenutistici della questione, è infatti un’attenzione alle dinamiche esistenziali, di stampo intimistico, che caratterizzano i risultati pittorici contemporanei. Non vi è universalità se non nel sentimento, in luogo di una collettività ridotta all’osso. Non si scorge impegno politico, al più un inconscio messaggio sociale. Osserviamo figure sole, spazi esterni o spazi privati, ricche abitazioni o strade desolate. Oppure close up vertiginosi, esaltazioni di un dettaglio o trasfigurazione immaginifica di un ambiente. Domina la spontaneità di un approccio personale, giocato sulla restituzione irreale di un reale che è possibile comprendere solo quando il filtro artistico lo porta lontano dall’aderenza con se stesso.

Con Focus on PAINTING | la giovane pittura italiana la YAG/garage di Pescara, ripartendo dai dati oggettivi forniti dalle iniziative sopra menzionate, vuole, attraverso il coinvolgimento di giovani artisti, giovani curatori e giovani collezionisti, proporre un approfondimento sulla produzione pittorica di autori di ultima e ultimissima generazione.

Il progetto è rivolto ad artisti che non hanno compiuto i 40 anni di età, possono essere studenti delle accademie di belle arti, autodidatti, legati a delle gallerie, a collettivi e a circuiti indipendenti. I giovani pittori potranno candidarsi autonomamente, indicare altri artisti, o essere segnalati da curatori, critici, gallerie e collezionisti. Entro il 23 febbraio 2023 bisognerà inviare all’indirizzo di posta elettronica yag.pescara@gmail.com

- portfolio aggiornato

- breve biografia in formato word (no cv)

- 3 immagini delle opere che saranno proposte per la mostra in galleria

I giovani candidati parteciperanno ad una selezione ad opera della direzione artistica della YAG/garage e potranno esporre tre opere presso gli spazi della galleria pescarese. Un’opera, a scelta dell’artista, entrerà a far parte della collezione permanente. La biografia degli artisti selezionati e le opere esposte in galleria saranno pubblicate sul nuovo catalogo generale 2023 della YAG/garage che sarà presentato nel mese di luglio del 2024.

Agli artisti sarà riconosciuto un rimborso spese di 100,00 euro per la consegna e il ritiro delle opere.

CRONO-PROGRAMMA

- Avvio candidature 28.01.2023

- Termine candidature 23.02.2023

- Comunicazione artisti selezionati 26.02.2023

- Invio delle opere entro il 05.03.2023

- Opening mostra 11.03.2023

- Periodo espositivo 11.03 – 04.04.2023

TEMPI E MODALITÀ ALLESTIMENTO

(mostra in galleria)

Le opere selezionate dovranno pervenire all’indirizzo YAG/garage, via Caravaggio n. 125, 65125 Pescara (PE) all’att.ne del Dot. Ivan D’Alberto entro e non oltre il 5 marzo 2023.

Ogni artista dovrà indicare un conto corrente su cui poter procedere al versamento delle 100,00 euro per il rimborso spese spedizione e ritiro dei lavori.

Tutte e tre le opere dovranno essere corredate da certificato di autenticità come da modello allegato.

INFORMAZIONI

Per qualsiasi chiarimento scrivere a yag.pescara@gmail.com (oggetto della mail: Focus on PAINTING)

referente del bando di concorso Ivan D’Alberto, direttore artistico YAG/garage.

 
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ORA! come ALLORA | 1982-2022
Dec
17
to Jan 28

ORA! come ALLORA | 1982-2022

ph. Barbara Fenati


ORA! come ALLORA | 1982 – 2022

Il 12 dicembre del 1981 veniva inaugurata presso lo Studio di Cesare Manzo, a Pescara Portanuova in via dei Sabini n.51, la mostra ORA! L’appuntamento, organizzato da Francesca Alinovi, attraverso il coinvolgimento di 13 giovani artisti poco più che ventenni, dava il via ad un modus operandi tutto nuovo che poneva al centro del progetto espositivo la transitorietà e la transitività delle situazioni e dei linguaggi.

Le opere presentate nascevano in circuiti diversi, il teatro, la musica, il design e si catalizzarono con la loro fluidità e la loro transitorietà intorno alla figura di Francesca Alinovi. Al progetto furono coinvolti: Lucio Angeletti, Ivo Bonacorsi, Gabriele Cavicchioli, Francesco Ciancabilla, Ignazio Di Giorgi, Gino Gianuizzi, Emanuela Ligabue, Andrea Taddei, Maurizio Vetrugno e Alessandro Zanini, molti di loro ancora studenti del DAMS di Bologna.

Sul catalogo della mostra Francesca Alinovi spiega la scelta del titolo e descrive l’impostazione di tutta l’operazione che in seguito si rivelerà un vero e proprio spin off dell’esperienza enfatista. In base a quanto dichiarato dall’Alinovi ORA! era una mostra che poteva esserci solo in quel particolare momento storico. Gli stessi artisti coinvolti volevano semplicemente essere presenti in quell’istante, segnato da un attimo di presenza che passato non aveva e che futuro non voleva avere. Le opere raccolte per la mostra, erano disperse, fuori dai circuiti artistici e fuori dalle gallerie. Erano opere di amici che avevano lavorato senza comunicarsi il lavoro, che avevano prodotto senza scambiarsi la voglia di produrre. Non fu Francesca Alinovi a cercare le opere, ma le stesse “precipitarono” addosso a lei. Da qui il concetto di “Enfatismo” declinato come “enfasi dell’estasi” una specie di malattia da cui furono affetti alcuni artisti nati nel biennio ’58 ’60 accomunati da quelle che l’Alinovi chiamava “onde telenfatiche”. L’enfatismo, come dichiarò la stessa Alinovi, era una parodia dell’esistenzialismo, una stilizzazione dell’esistenza, un’enfasi maniacale della quotidianità più accesa. Per certi versi le dichiarazioni del critico d’arte parmense sembrano descrivere alcuni aspetti della “politica culturale” che da sempre caratterizza la YAG/garage di Pescara.

La scelta di lavorare se non esclusivamente ma principalmente con giovani, giovanissimi autori, tra l’altro il più delle volte individuati fuori dai circuiti canonici dell’arte, e la realizzazione di una collezione permanente composta da opere che solitamente vengono lasciate dagli artisti secondo scelte molto diverse, rendono la mostra ORA! un’occasione su cui la galleria pescarese ha deciso di riflettere e ragionare. ORA! come ALLORA | 1982 – 2022 è il risultato di un lavoro di ricerca portato avanti da diversi anni che nel suo “capitolo” conclusivo sovrappone lo storico appuntamento espositivo presso lo Studio di Cesare Manzo con la recente storia della YAG/garage. Fotografie, proiezioni, cataloghi e riviste rare ricostruiranno la mostra ORA!, mentre le opere lasciate dai primi 10 artisti che hanno realizzato una personale nel giovane spazio pescarese racconteranno i primi anni di attività della YAG. Le opere dei 10 artisti della YAG/garage appartengono a Martina Cioffi, Daniele Di Girolamo, Matteo Messori, Marco Smacchia, Manuel Tatasciore, Fabrizio Simone, Alessandro Armento, Nicolò Masiero Sgrinzatto, Iacopo Pinelli e Francesca De Marinis. Anche loro, come gli autori della mostra del 1981-82 giungono da ambiti disciplinari molto diversi. Le loro opere vanno dall’installazione al video, dalla pittura alla scultura secondo quell’idea di “attraversamento” dell’esperienza artistica che apparteneva al “gruppo” degli enfatisti.

La giornata di apertura sarà arricchita dalla proiezione del film I Am Not Alone Anyway di Veronica Santi (Manufactory Productions, It. 2017, 75’), documentario che ripercorre la parabola esistenziale nelle avanguardie artistiche di Francesca Alinovi. Alla proiezione seguirà un talk di approfondimento con la stessa regista e Ivan D’Alberto, direttore della YAG/garage. A moderare l’incontro Miriam Di Francesco, curatrice.

Per il vernissage la libreria UBIK di Pescara allestirà presso gli spazi della YAG/garage un punto vendita dove si potranno acquistare pubblicazioni di e su Francesca Alinovi, tra queste anche l’ultima monografia sul noto critico edita nel 2019 da Postmedia Books e scritta da Matteo Bergamini e dalla stessa Veronica Santi.

La giornata si concluderà con una serata anni ‘80 a cura di Daniele Piccirilli con la dj La Severissima Erbetter (Elisabetta Piersanti) e il ballerino Salvatore Lecce che realizzerà una performance di breakdance. Il tutto concepito per ricreare il clima di quegli anni quando arte, musica e danza erano in continuo dialogo. Il pubblico, per tale motivo, è invitato a partecipare con un look anni Ottanta.


L’azienda Pasetti offrirà una degustazione dei propri vini.

Orari:

mercoledì e venerdì dalle 16.00 alle 19.00

martedì e giovedì su appuntamento in orario pomeridiano

sabato, domenica e lunedì chiuso.

Info: yag.pescara@gmail.com

La galleria resterà chiusa anche venerdì 6 gennaio 2023.


 
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3 x 3 = tre CURATORI per tre ARTISTI
Dec
2
to Jan 13

3 x 3 = tre CURATORI per tre ARTISTI


3 x 3 = tre CURATORI per tre ARTISTI

3 x 3 = tre CURATORI per tre ARTISTI è il titolo della mostra di Emanuele Dragone, Fabio Mariani e Benyamin Zolfaghari allestita presso la sede dell’Associazione culturale TRAleVOLTE di Roma. Il progetto espositivo – a cura di Michela Becchis, Maila Buglioni e Ivan D’Alberto – è il risultato di una collaborazione tra lo spazio romano e la YAG/garage, galleria d’arte di Pescara.

Il titolo offre subito indicazioni su come è stata ideata l’esposizione, ovvero secondo una logica “da laboratorio” che ha permesso ai tre curatori, con formazione, esperienze professionali e modalità di lavoro molto diverse, di scegliere tre artisti appartenenti ad ambiti disciplinari e a percorsi di ricerca altrettanto differenti.

L’idea “dell’esperimento espositivo” vuole avere un effetto “moltiplicatore” sia in termini critici che in termini artistici. La mostra nasce dall’incontro casuale di tre autori che, con le proprie proposte, avranno modo di attivare dialoghi estetici, narrativi e concettuali utili ad alimentare esperienze visive non definite all’inizio della fase progettuale.

L’approccio messo in campo dai tre curatori avrà lo scopo di “raccogliere” riflessioni teorico-critiche che emergeranno solo dopo l’allestimento della mostra. A rafforzare tale modus operandi anche la decisione dei tre curatori di non scrivere sul lavoro degli artisti che non hanno scelto personalmente ma di focalizzare l’attenzione sul proprio. A fine esposizione sarà interessante ragionare sulle considerazioni di coloro che visiteranno la mostra e i tre curatori potranno verificare come l’effetto moltiplicatore si sia concretizzato.


emanuele dragone

Emanuele Dragone (Atri, TE, 1991 – vive e lavora a Roma) Tra il 2005 e il 2010, le prime due importanti collettive a cui partecipa come artista: Distanze e Dietro l'ordinario. Frequenta l'Accademia di Belle Arti di Venezia, corso di Nuove Tecnologie per l'Arte. Nel 2016 inaugura a Venezia, sull'isola di San Servolo, la sua prima personale dal titolo Jaques Come suddividere lo spazio senza utilizzare alcun comando. Nello stesso anno l'incontro con Manuela Toto, consuelor e scrittrice che segnerà profondamente il percorso creativo dell'artista. Nel 2018 la prima collaborazione diretta con quest'ultima, nella mostra multimediale Abitare il vuoto, e ancora nel 2019 la prima edizione di Monere sono solo mostri, circostanza in cui nasce il cortometraggio Levante, ideato e creato per essere complementare all'esposizione. Monere è il primo vero esperimento emotivo - cognitivo che Manuela ed Emanuele propongono al pubblico. Oggi Emanuele Dragone è Motion Graphic Designer presso l'agenzia di comunicazione Wider view Srl con sede a Roma.

fabio mariani

Fabio Mariani (Roma, 1980 – vive e lavora tra Roma e l’Abruzzo) ha frequentato l ‘Accademia di Belle Arti di Roma dove si è laureato in Scenografia. Contemporaneamente ha frequentato corsi di restauro e incisione iniziando a maturare una ricerca pittorica orientata ad indagare le potenzialità e i limiti della materia traducendo – attraverso stratificazioni di colori ad olio, inerti e materiali sintetici, ed inchiostri naturali – la realtà percepita in un “Universo interiore” ricco di paesaggi e racconti. Ha realizzato scenografie per spettacoli teatrali e partecipato a Festival quali Festivalteatro Napoli e in quello di Andria nel 2008. Lavora anche come incisore e con la tecnica dell’acquaforte realizzando l’opera per la copertina del libro La scampagnata di Fernando Arrabal pubblicata dalla Pellicanolibri. Negli ultimi anni ha iniziato ad interessarsi anche a nuovi medium espressivi come la fotografia, il video e la scultura. Ha esposto le sue opere in musei e gallerie in Italia e all’estero e alcuni suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private.

benyamin zolfaghari

Benyamin Zolfaghari (Tehran, 1986 – vive e lavora a Roma) Ha frequentato i corsi delle Accademie d’arte di Tehran e di Roma diplomandosi in scultura e fotografia. Ha cominciato a dipingere come autodidatta dal 2016, partecipando a eventi e mostre collettive tra cui l’arte/fiera «The Others» 2022 (Torino) e nel 2021 le collettive presso la sede romana della Temple University, a Spazio Mensa sempre a Roma e la personale presso la galleria «Curva Pura» (Roma).


Inaugurazione: venerdì 02 dicembre h18:00

La mostra vi aspetta dal 2 al 23 dicembre 2022 e dal 9 al 13 gennaio 2023

Ingresso libero

orari: dal lunedì al venerdì h17:00 - 20:00

In occasione del vernissage della mostra, Casale del Giglio, azienda vitivinicola, fondata nel 1967 da Dino Santarelli, offrirà una degustazione dei propri vini.

Per ulteriori informazioni:

Associazione Culturale TRAleVOLTE
direzione: Francesco Pezzini
Piazza di Porta San Giovanni, 10 - 00185 Roma
email: tralevolte@gmail.com
website: www.tralevolte.org


 
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MAGIA D’ARTISTA | Damoon KESHAVARZ
Nov
4
to Nov 17

MAGIA D’ARTISTA | Damoon KESHAVARZ


MAGIA D’ARTISTA | Damoon KESHAVARZ

Magia D’ARTISTA è il titolo della mostra di Damoon Keshavarz che sarà inaugurata venerdì 4 novembre presso lo Studio Zecchillo ex Studio Piero Manzoni di Milano.

L’appuntamento prosegue la collaborazione tra la YAG/garage di Pescara, lo spazio lombardo in via Fiori Chiari n. 16 e la cattedra di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera, diretta da Sergio Nannicola.

Damoon Keshavarz, autore iraniano ma lombardo di adozione, ci mostra come l’artista, attraverso l’atto creativo, sia capace di regalarci la “magia della vita”.

Allo Studio Zecchillo ex Studio Piero Manzoni saranno presentati una serie di lavori in forte dialogo con la storia di questo spazio. Qui Piero Manzoni realizzò le opere più iconiche della sua ricerca artistica come le linee infinite, le basi magiche e le controverse scatolette di Merda d’Artista. Damoon Keshavarz riparte dalle geniali idee manzoniane per spostare ancora più avanti il confine tracciato dal padre fondatore dell’Arte concettuale italiana. Le scatolette vengono profanate e aperte e il loro contenuto diventa humus per la nascita di una nuova “vita”. Damoon Keshavarz riconverte il processo manzoniano per ridare al “materiale di scarto” la sua funzione naturale: quella di fertilizzante. In sostanza è come se questo giovane artista ricollocasse, in un bagno pubblico, l’Orinatoio di Marcel Duchamp in modo da ricondurlo al suo utilizzo originario.

Damoon Keshavarz ci ricorda che dalla merda germogliano i fiori e dall’arte “germogliano” messaggi e domande che hanno lo scopo di far pensare: in entrambe i casi avviene una crescita.

In mostra anche degli assorbenti da cui germogliano alcuni vegetali. Damoon Keshavarz, attraverso un simbolo della femminilità, provocatoriamente dà una “seconda chance” al mestruo e soprattutto sdogana alcuni tabù legati al ciclo. Anche in questo caso l’artista offre un’elevazione del pensiero.


Studio Zecchillo ex Studio Piero Manzoni | MILANO

opening: venerdì 4 Novembre 2022 | h. 15.00 – 19.00

La mostra potrà essere visitata (su appuntamento) fino al 17 novembre, dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.00, sabato, domenica e festivi chiuso.

L’opening della mostra sarà preceduto da un talk, alle ore 12.00, presso l’aula 21 dell’Accademia di Brera. All’incontro parteciperanno l’artista, Ivan D’Alberto, curatore della mostra, il prof. Sergio Nannicola, Graziano Zecchillo, direttore dello Studio Zecchillo ex Studio Piero Manzoni e Francesco Pozzi, collaboratore della Rivista Segno.

Info e prenotazioni: yag.pescara@gmail.com

 
 
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Hermann NITSCH | Fotografie di Stefano FONTEBASSO DE MARTINO
Oct
14
to Nov 13

Hermann NITSCH | Fotografie di Stefano FONTEBASSO DE MARTINO

  • Magazzini Fotografici di Yvonne De Rosa (map)
  • Google Calendar ICS

Hermann Nitsch - Fotografie di Stefano FONTEBASSO DE MARTINO

 

a cura di Ivan D’Alberto

 

in collaborazione con i Magazzini Fotografici di Napoli

e con il patrocinio del Museo Hermann Nitsch di Napoli


La mostra Hermann NITSCH | fotografie di Stefano FONTEBASSO DE MARTINO, in apertura il 14 ottobre 2022 alle 18.30 negli spazi di Magazzini Fotografici, va orgogliosamente ad accrescere la sempre più fitta rete di collaborazioni che la YAG/garage di Pescara sta avviando con le realtà più attive nella promozione dell’arte contemporanea in Italia.

 

A cura di Ivan D’Alberto, teorico e storico dell’arte contemporanea, nonché direttore della YAG, la mostra è realizzata in collaborazione con i Magazzini Fotografici di Yvonne De Rosa, ed è patrocinata dal Museo Hermann Nitsch di Napoli. In esposizione una serie di scatti fotografici realizzati dall’artista romano Stefano Fontebasso De Martino al Maestro viennese Hermann Nitsch, in occasione della 108.lehraktion, una performance avvenuta il 5 luglio del 2001 presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea – Spazi Espositivi ex Fabbrica Peroni di Roma. La 108.lehraktion del 2001 è stata a cura di Lóránd Hegyi e della Fondazione Morra di Napoli, ha inaugurato la mostra Le tribù dell’Arte II, progetto a cura di Achille Bonito Oliva, e ha avuto lo scopo di fornire, con esempi pratici, alcuni elementi base dell’Orgien Mysterien Theater di Hermann Nitsch.

Il Maestro viennese durante la “performance” ha spiegato il valore che le “azioni” acquistano nella sua opera oltre a fornire delle indicazioni circa la propria teoria estetica. Nello specifico la 108.lehraktion si è concretizzata con il posizionamento di una serie di tavoli che hanno occupato l’intero spazio del capannone centrale della GCAM. L’artista ha poi coperto i tavoli con delle tovaglie su cui ha disposto pezzi di carne e pesci di varie specie. Completato l’allestimento è iniziata la cerimonia della durata di circa un’ora che ha previsto “azioni” con cibi e bevande, la diffusione di incensi profumanti e il confronto con il pubblico partecipante. Tutta la “performance” è stata documentata da foto e video.

La documentazione fotografica di Stefano Fontebasso De Martino è rimasta inedita sino ad oggi. La mostra presso i Magazzini Fotografici si compone di 9 scatti e offre una proposta espositiva totalmente in linea con l’approccio documentativo che da sempre contraddistingue il lavoro del fotografo romano. Parliamo di una modalità esecutiva che ha coinvolto numerosi artisti di rilievo nazionale e internazionale ritratti in situazioni estemporanee, in performance o azioni, negli studi o nelle gallerie durante gli allestimenti delle mostre. Sono immagini che colgono e valorizzano quell’istante come momento di un più ampio processo creativo che investe il fare arte.


Orari di apertura mostra:

mercoledì/sabato h. 11.00 – h. 13.30 / h. 14.30 – h. 20.00

domenica h. 11.00 – h. 14.00

Per informazioni:

www.magazzinifotografici.it

info@magazzinifotografici.it

FB Magazzini Fotografici | IG mag_fotografici

 
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Limen / Cristina Falasca e Davide Viggiano
Oct
7
to Oct 29

Limen / Cristina Falasca e Davide Viggiano


LIMEN - CRISTINA FALASCA, DAVIDE VIGGIANO

a cura di

Maila Buglioni e Ivan D’Alberto

L’Associazione Culturale TRAleVOLTE e YAG/garage sono lieti di presentare la mostra LIMEN di Cristina Falasca e Davide Viggiano. Il progetto espositivo, a cura di Maila Buglioni e Ivan D’Alberto, è il risultato di una collaborazione tra lo spazio romano e la YAG/garage, galleria d’arte di Pescara.

Entrambi gli artisti presentano lavori inediti incentrati sul tema del “confine”, del “limite”, inteso sia come luogo fisico che come luogo astratto. La scelta del termine LIMEN nasce dalle affinità riscontrate nella produzione artistica dei due autori in cui è evidente l’interesse nei confronti di quell’energia sociale che imprime forza ai movimenti del cambiamento e del transito. Ad introdurre per primo il concetto di liminalità Arnol Van Gennep, impegnato ad indagare i temi della marginalità e dell’accettazione di quegli individui rientranti in categorie sociali non convenzionali. Arnol Van Gennep parla di riti di passaggio da una condizione ad un’altra attraverso il cambiamento della “pelle” o di una “corazza”. Il nostro corpo, caratterizzato da un’epidermide sottile, può rivelarsi duro e impenetrabile come la testuggine di una tartaruga: un limite materico che però il più delle volte si rivela mentale. Cristina Falasca e Davide Viggiano indagano questo sottile confine tra il dentro e il fuori, tra il pensiero e la materia.

 

La mostra aderisce:

  • alla 18 Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI, il giorno sabato 8 ottobre 2022 dalle ore 16 alle ore 20.

  • a RAW Rome Art Week, la settimana dell’Arte Contemporanea, che si svolgerà dal 24 al 29 ottobre 2022 seguendo l’orario 17-20.

 

 In occasione del vernissage della mostra, Casale del Giglio, azienda vitivinicola, fondata nel 1967 da Dino Santarelli, offrirà una degustazione dei propri vini.


Ingresso libero

dal 7 al 29 ottobre 2022

Associazione Culturale TRAleVOLTE

direzione: Francesco Pezzini

Piazza di Porta San Giovanni, 10 - 00185 Roma

dal lunedì al venerdì ore 17,00-20,00

tralevolte@gmail.com

www.tralevolte.org


 
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Toccare il suono - Impronte sonore / Andrea Strizzi
Sep
30
6:00 PM18:00

Toccare il suono - Impronte sonore / Andrea Strizzi


L’attività promozionale dedicata ai giovani artisti prosegue oltre i confini regionali. Attraverso alcune partnership, che la YAG/garage ha attivato con spazi che hanno sede in altre città italiane, inizia una nuova fase volta a far conoscere gli autori che negli anni hanno iniziato la propria carriera espositiva nella galleria pescarese. Il primo appuntamento sarà con Andrea Strizzi e la mostra Toccare il suono – Impronte sonore arricchita, nella giornata di opening, da una serie di performances. Negli ultimi anni Strizzi ha condotto un lavoro di ricerca incentrato sulla tematica dell’impronta attraverso l’uso di materiali diversi. Tutto è nato con il progetto di tesi in Accademia dove l’artista ha presentato un’opera accessibile sia ai vedenti che ai non vedenti: un’installazione volta alla valorizzazione dei sensi del tatto e dell’udito. L’appuntamento è realizzato in collaborazione con la cattedra di Decorazione dell’Accademia di Brera, diretta dal prof. Sergio Nannicola, e prevede la realizzazione di un talk a cui parteciparà l’artista e gli studenti.

 
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Soliloquio / Fabrizio Tridenti
Sep
10
to Nov 11

Soliloquio / Fabrizio Tridenti


SOLILOQUIO - FABRIZIO TRIDENTI

La mostra indaga alcuni aspetti relativi le attività umane, tematiche che hanno sempre coinvolto emotivamente Fabrizio Tridenti. Lo scetticismo filosofico di Pirrone e L’Advaita Vedanta, l’opera di Shankara, sono alla radice del pensiero non duale, un ponte con il passato, un parallelismo con la società contemporanea. Ci sono studi e riferimenti sulle afasie in senso filosofico: crisi esistenziali, trasmutazioni di senso, opere non finite in attesa di interpretazioni, prodotti sperimentali al limite della non comunicabilità.
L’arte fine a se stessa, sostenuta dall’affermazione di Pirrone sull’inconoscibilità della vita, diventa un misterioso mondo virtuale dove ipotizzare soluzioni. Opere senza pubblico e senza autore, proiezioni mentali vissute solo come oggetti immateriali, come testimoni di esperienze di vita e raccolte di pensieri senza meta.

 
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Maestri e allievi del Liceo Artistico di Pescara
Jun
11
to Jul 2

Maestri e allievi del Liceo Artistico di Pescara

ph. Dino Colalongo, 23/11/1963 - Liceo Artistico Misticoni di Pescara


MAESTRI e allievi del Liceo Artistico di Pescara

Un progetto nato circa un anno fa dal desiderio di omaggiare alcuni noti docenti della storica Scuola cittadina. All’appuntamento espositivo saranno presentate le opere di alcuni insegnanti del primo trentennio dalla nascita dell’Istituto con quelle di giovani allievi di ultima generazione. L’iniziativa nasce come occasione di approfondimento su alcuni autori come Giuseppe Misticoni, fondatore della Scuola, Angelo Colangelo, Nicola Febo, Giovanni Melarangelo, Giuseppe Di Prinzio, Ferdinando Gammelli, Giovanni Pittoni, Alfredo Del Greco, Enio D’Incecco, Dino Colalongo, Franco Summa, Sandro Visca, Albano Paolinelli, Elio Di Blasio ed Ettore Spalletti che hanno segnato notevolmente l’evoluzione della storia dell’arte abruzzese. Ad affiancare le opere di questi maestri i lavori di giovani studenti, ai quali è stato chiesto di rileggere la produzione artistica di queste personalità che hanno animato non solo gli ambienti della Scuola ma anche il sistema dell’arte regionale.

Il progetto espositivo è stato realizzato attraverso degli incontri online avvenuti durante il mese di febbraio, marzo e aprile e rientranti in un percorso per le competenze trasversali e l’orientamento. Ad animare le lezioni operatori culturali che hanno studiato o avuto la fortuna di conoscere direttamente questi protagonisti. Durante i vari incontri con gli studenti sono intervenuti lo storico dell’arte Antonio Zimarino, il fotografo Paolo Dell’Elce e il direttore della YAG/garage, Ivan D’Alberto. Questa parte teorica è stata coordinata insieme al Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art (CAPPA) di Pescara come parte integrante del programma denominato Propedeutica dell’Arte Contemporanea. 

La seconda fase del progetto ha previsto una selezione di studenti a cui è stato chiesto di realizzare un elaborato artistico che potesse omaggiare uno degli autori presenti in mostra. Ogni studente è stato invitato ad utilizzare il linguaggio più appropriato per la realizzazione “dell’omaggio” cercando d’interpretare i lavori esposti.

Le opere dei Maestri giungono dai loro atelier, dagli archivi delle loro famiglie e dal Museo delle Arti Castello di Nocciano, istituzione museale che conserva una collezione molto importante di artisti abruzzesi. La realizzazione della mostra è stata possibile grazie ad Alessandra Di Blasio, Duccio Gammelli, Sandro Visca, Dino Colalongo, Albano Paolinelli, la Fondazione Summa, Ivan Cocchini, referente del Museo delle Arti – Castello di Nocciano, Lorenzo Mucci, sindaco di Nocciano, i docenti Luigia Maggiore, Silvia Pennese e Antonella Dell’Elice, gli ex studenti e gli allievi del Liceo Artistico Musicale e Coreutico “MiBe” di Pescara Benedetta Giammarco, Caterina Continenza, Chiara Di Carlo, Antonello Fanelli, Emanuele Dragone, la classe IV C (anno scolastico 2015-16), Flavia Rosini, Lina D’Isidoro, Carola Del Villano, Davide Delli Compagni, Samuele Di Pasquale, Anastasia Miani, Ester Riga, Chiara Ventura, Davide Rapagnetta, Nina Sgarbi e Chiara Manetta.  A questa prima edizione del progetto ne seguiranno altre con lo scopo di raccontare al meglio la storia di questo Istituto e soprattutto per far incontrare le varie generazioni di artisti che si sono formate in questo prestigioso Liceo artistico. 


La mostra potrà essere visitata fino a 2 luglio secondo gli orari della galleria:

mercoledì e venerdì dalle 17.00 alle 19.00

martedì, giovedì e sabato su appuntamento

domenica e lunedì chiuso

Info. yag.pescara@gmail.com


 
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TRANSITI | sul filo dell’INFINITO
May
7
to Jun 4

TRANSITI | sul filo dell’INFINITO


TRANSITI | sul filo dell’INFINITO

fotografie di Stefano Fontebasso De Martino

Una serie di scatti fotografici riguardanti artisti di rilievo nazionale e internazionale immortalati in situazioni estemporanee, durante alcune performance, nei loro studi, in gallerie e musei impegnati nell’allestimento delle proprie mostre.
La selezione delle foto è strettamente correlata al titolo dell’appuntamento espositivo perché i “ritratti” appartengono ad autori che sono “transitati” in Abruzzo. Sono artisti che hanno avuto un rapporto con questa terra grazie all’amicizia con operatori che hanno contribuito alla crescita culturale di questa regione si pensi, ad esempio, alle famiglie Coen e Pieroni, Sala e Spadano e De Domizio Durini, ai galleristi e ai curatori come Cesare Manzo, Rizziero Di Sabatino, Benedetta Spalletti, Enrico Sconci, Mariantonietta Firmani e Gabriele Di Pietro, ad alcune istituzioni come l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila, il Liceo artistico “Misticoni” e il Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art di Pescara e ad alcuni artisti come Ettore Spalletti, Elio Di Blasio, Franco Summa e Sandro Visca.
I “ritratti” scelti per la mostra sono quelli di: Emilio Vedova, Michelangelo Pistoletto, Vettor Pisani, Cesare Pietroiusti, Luca Maria Patella, Pino Pascali/Ugo Mulas, Mimmo Paladino, Luigi Ontani, Hidetoshi Nagasawa, Fabio Mauri, Jannis Kounellis, Joseph Kostuth, Gino De Dominicis, Enzo Cucchi, Piero Pizzi Cannella e Joseph Beuys. Nella selezione anche personalità nate in Abruzzo ma che per motivi di lavoro hanno operato principalmente fuori regione come ad esempio Mario Ceroli e Nunzio.


 
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FUORICROMIA
Apr
9
to Apr 30

FUORICROMIA

 
 

 

FUORICROMIA

CAPPA e YAG/Garage hanno il piacere di presentare la mostra collettiva FUORICROMIA come progetto finale del corso “Art Curator”.

Il Collettivo125, nome del gruppo dei curatori composto da Petra Bellafante, Beatrice Ciocca, Isabella de Luca, Rossella di Clemente, Miriam di Francesco, Gloria Giansante, Anna Barbara Nardella, Daniele Piccirilli e Giorgia Vitale, sotto la guida di esperti del settore come Fanny Borel, Paola Capata, Mandra Stella Cerrone, Ivan D’Alberto, Maria Letizia Paiato, Marcella Russo e Roberto Sala, hanno indagato la complessa professione del curatore e approfondito i temi trasversali di tale figura, realizzando una vera e propria mostra.

I corsisti, in linea con la politica culturale della galleria d’arte YAG/Garage volta a promuove i giovani artisti, hanno realizzato una mostra coinvolgendo otto autori: Barbara Pinda, Dangyong Liu, David Dumon, Evgeniya Hristova, Mary Samele, Mirco Mascitelli, Rita Capuni e Rossella Battistoni.

FUORICROMIA è il concept scelto dal Collettivo125 per le opere presentate. Il tema del bianco e del nero non nasce solo come scelta cromatica, ma anche come volontà di raccontare le nuance che caratterizzano l’arte e la vita.

In un momento storico in cui o è tutto “bianco” o è tutto “nero” l’arte riesce ancora a dimostrare come tra questi due toni esistono una moltitudine di sfumature. Queste varietà non vanno intese solo da un punto di vista cromatico, ma anche da un punto di vista culturale, sociale ed antropologico. FUORICROMIA dimostra come le sfumature siano molto più stimolanti di due punti di vista univoci: la selezione delle opere esposte dimostrano questa ricchezza.

 

 
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Tessuto - Cai Yingfei / Studio Zecchillo, Milano
Apr
4
3:00 PM15:00

Tessuto - Cai Yingfei / Studio Zecchillo, Milano

TESSUTO - Cai Yingfei

a cura di Ivan D’Alberto

TESSUTO è il titolo della mostra dell’artista cinese Cai Yingfei che apre ufficialmente la collaborazione tra la YAG/garage, lo Studio Zecchillo ex Studio Piero Manzoni di Milano e la cattedra di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera, diretta dal prof. Sergio Nannicola.
Il lavoro di Cai Yingfei sarà raccontato e analizzato in occasione di un talk che si terrà lunedì 4 aprile dalle 12.00 alle 13.00 nell’aula 48 (cattedra di Decorazione) dell’Accademia di belle arti di Brera.



 
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Dialoghi #7 / Made in Italy / Marco Poma e Achille Perilli
Feb
26
to Mar 26

Dialoghi #7 / Made in Italy / Marco Poma e Achille Perilli


Dialoghi #7 / Made in Italy

Marco Poma e Achille Perilli

 

La YAG/garage di Pescara inizia la nuova stagione espositiva con un Dialogo tra due artisti che appartengono a generazioni molto differenti tra loro: Achille Perilli (Roma 1927 – Orvieto 2021) e Marco Poma (Torino 1992).

Il primo è stato un grande Maestro dell’astrattismo italiano nonché protagonista indiscusso del Novecento grazie ai risultati ottenuti con la sua ricerca pittorica, il secondo è un giovane autore piemontese che compone le sue opere mettendo insieme architetture minimali e atmosfere metafisiche.

Il progetto espositivo propone un piccolo omaggio ad Achille Perilli, con cinque opere appartenenti al periodo delle “geometrie impossibili”, provenienti da collezioni private, e una mostra personale di Marco Poma con una serie di lavori che raccontano di “architetture antropomorfe”.

 

La mostra sarà inaugurata sabato 26 febbraio alle ore 18.00 e sarà preceduta, alle ore 16.00, dalla preview Omaggio ad Achille Perilli: una conferenza a cui interverranno Marco Di Capua, docente di Storia dell’Arte contemporanea e Fenomenologia delle arti contemporanee all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove è anche Coordinatore dell’Istituto di Storia dell’Arte e Ivan D’Alberto, storico e teorico dell’arte contemporanea nonché direttore della YAG/garage.

INFO E ORARI 

L’ingresso alla mostra è libero mentre per la partecipazione alla conferenza è necessaria la prenotazione per via dei posti limitati. La conferenza può essere seguita anche in diretta streaming sul canale YouTube e la pagina Facebook della YAG/garage. La mostra potrà essere visitata fino al 26 marzo secondo i seguenti orari: il mercoledì e il venerdì dalle 17.00 alle 19.00, il martedì e il giovedì su appuntamento (sabato, domenica e lunedì chiuso).

Per informazioni scrivere a yag.pescara@gmail.com

Guarda Info e orari in PDF qui


 
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YAG/garage ITALIA - Scuola campana e lombarda
Dec
11
to Jan 9

YAG/garage ITALIA - Scuola campana e lombarda



VIA CARAVAGGIO N. 125 H. 17.30 PESCARA 11 DICEMBRE 2021

direzione artistica Ivan D'Alberto



YAG/garage ITALIA è un nuovo progetto volto alla ricerca di giovani artisti da introdurre nel mondo dell’arte. La ricerca di nuovi talenti ha permesso nel tempo di far conoscere artisti promettenti che oggi hanno raggiunto notorietà e traguardi importanti. L’obiettivo di YAG/garage ITALIA è di individuare una vera e propria “scuola territoriale” che possa inquadrare stilisticamente e artisticamente il lavoro di questi giovani autori. Il primo lavoro di “monitoraggio territoriale” è partito con due regioni precise: Campania e Lombardia. Dopo un attento lavoro di selezione, e una mostra virtuale sul sito della galleria, sono stati individuati i nomi degli artisti che rappresenteranno le due regioni. La mostra sarà inaugurata l’11 dicembre alle ore 17.30, in via Caravaggio n. 125. Per la Campania saranno esposte le opere di Annamaria Natale, Andrea Bolognino, Maria Cammarota, Francesca Rao, Angelo Pisano, Carla Di Feo, Andrea Matarazzo, Vito Polito, Sabina Maresca e Teresa Ferrara, mentre per la Lombardia quelle di Andrea Strizzi, Miriam Montani, Vincenzo Zancana, Davide Viggiano, CAOS, Giuseppe Raffaele, Martina Cioffi, Li Jinze, Damoon Keshavarz e Stefano Bertolini. Ogni artista esporrà due opere e una entrerà a far parte dalla collezione permanente della YAG/garage. La commissione di valutazione che si è occupata di individuare i 10 artisti campani e i 10 artisti lombardi si compone da esperti che operano nel settore dell’arte: Maila Buglioni, curatrice e caporedattore della rivista Segnonline, Alessandra Arnò, artista e docente di Art Media e Creative Advisor, Martina Sconci, docente all’Accademia di Belle Arti di L’Aquila e direttrice del MuSpAC, Ivan D’Alberto, storico dell’arte e direttore della YAG/garage e Silvio Maresca, fondatore e amministratore della YAG/garage.


La mostra potrà essere visitata dal 13 dicembre al 9 gennaio 2022 nei seguenti giorni: mercoledì e venerdì dalle 17.00 alle 19.00, gli altri giorni su appuntamento scrivendo a: yag.pescara@gmail.com (sabato e domenica chiuso).

Nei giorni del 24, 25, 26 e 31 dicembre e nei giorni del 1 e 6 gennaio la galleria resterà chiusa.



 
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Dialoghi #6 / Made in Italy / Sergio Nannicola e Davide Viggiano
Sep
10
to Oct 1

Dialoghi #6 / Made in Italy / Sergio Nannicola e Davide Viggiano

Dialoghi #6 - Made in Italy

DIALOGHI #6 / Made in Italy

di Sergio Nannicola e Davide Viggiano

Il progetto espositivo di Sergio Nannicola e Davide Viggiano alla YAG/garage è il risultato di una commistione di riflessioni sullo stato di “emergenza” che vive costantemente il nostro Occidente, e nello specifico il nostro Paese. Made in Italy è un “brand” riconosciuto a livello mondiale soprattutto se si pensa al settore alimentare o a quello della moda ma, negli ultimi cinquant’anni fa riferimento, provocatoriamente parlando, ad una “produzione” italiana determinata dagli errori della politica e dal populismo dilagante. Sergio Nannicola e Davide Viggiano, maestro e allievo ai tempi dell’Accademia di belle arti di Brera, s’incrociano, nel proprio cammino artistico, su una ricerca che vede il primo riflettere su questioni che hanno animato e animano da anni il dibattito mediatico: il terremoto dell’Aquila, la questione dei migranti nel Mar Mediterraneo e l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, il secondo, invece, su aspetti più esistenziali che riportano il livello di lettura nella sfera privata, quella più intima dell’artista. In sostanza la loro ricerca denuncia la condizione socio-culturale che contraddistingue il nostro presente; la loro è una “narrazione” che evidenzia le facce di una stessa medaglia dove la “storia” del singolo può essere compresa solo se contestualizzata ad un sistema collettivo.


 
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Andrea Strizzi | Toccare il Suono - Impronte Sonore
Jul
3
7:00 PM19:00

Andrea Strizzi | Toccare il Suono - Impronte Sonore


La ricerca artistica di Andrea Strizzi è incentrata sulla tematica dell’impronta, sperimenta attraverso l'uso di materiali diversi. Durante gli anni dell'Accademia l’artista ha elaborato un progetto che analizza questo tema come gesto e tattilità: il risultato è stata un’opera accessibile a persone sia vedenti che non vedenti. Da qui il suo lavoro ha subito evoluzioni che hanno contemplato anche l'uso della musica dando vita al progetto espositivo Toccare il Suono - Impronte Sonore.

 
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I GIARDINI D'ARTE DI VIA CARAVAGGIO │ IV Edizione
Jun
5
6:30 PM18:30

I GIARDINI D'ARTE DI VIA CARAVAGGIO │ IV Edizione

Segno stampa Giardini.jpg

I GIARDINI D'ARTE DI VIA CARAVAGGIO │ IV Edizione



I Giardini d'Arte di Via Caravaggio riaprono con quattro nuove opere che completano il progetto avviato nel 2017. I vincitori di questa IV edizione sono, come sempre, studenti ed ex studenti di varie Accademie italiane: Stefano Bertolini (Brera, Milano, segnalato dal docente Sergio Nannicola), Maria Tirotta e Antonio Salzano (Napoli, segnalati dalle docenti Angela Vinciguerra e Rosaria Iazzetta), Bruno Schiafone (Catanzaro, segnalato dalla docente Simona Caramia), Jessica Maria Geraci (Palermo, segnalata dalla docente Giovanna Filippello) e Giorgia Mascitti (Macerata, segnalata dal docente Antonello Tolve). Queste ultime due studentesse sono state selezionate per una nuova sezione del Premio dedicata alle arti grafiche: l’obiettivo, infatti, è quello di continuare ad offrire ai protagonisti della giovane arte italiana occasioni di visibilità nonostante non sia più possibile, per carenza di spazi esterni, continuare a collocare opere nei Giardini.


 
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Umano Disumano / Angelo Colangelo
Apr
24
to May 28

Umano Disumano / Angelo Colangelo

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UMANO DISUMANO  │ Angelo Colangelo

 

vernissage  24 aprile  h. 17.00 – 20.30

 

UMANO DISUMANO  è il titolo del progetto espositivo dedicato al lavoro del maestro Angelo Colangelo (Penne, 1927). L’appuntamento propone un’analisi scientifica e un’attenta lettura della produzione artistica realizzata da Colangelo in relazione ai fenomeni culturali che hanno animato l’Italia (Firenze/Roma) e gli Stati Uniti durante tutto il secolo scorso. Ad arricchire la mostra un volume edito da Arsenio Edizioni (Martinsicuro, TE) con gli interventi storico-critici di Ivan D’Alberto, direttore della YAG/garage e di Raffaella Perna, docente di storia dell’arte contemporanea all’Università di Catania, a cui si aggiungono i contributi di coloro che hanno scritto per le esposizioni più significative di Angelo Colangelo: Lara-Vinca Masini, Antonio Gasbarrini, Claudio Cerritelli, Nerio Rosa, Mariano Apa, Luigi Paolo Finizio e Sabrina Vedovotto. L’iniziativa è stata possibile grazie al sostegno del gruppo Carlo Maresca SpA, della Fondazione Aria e delle società Desma e Bluserena.


 
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